Operetta » UNA NOTTE A VENEZIA

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Musiche di Johann Strauss jr.
Libretto di F. Zell e R. Genée

Compagnia di Operette Alfafolies
Coro “Carmine Casciano”
Balletto Alfaballett
Scene e Costumi della Compagnia
Regia di Augusto Grilli

Il Duca di Urbino, Guido, intende corteggiare la moglie del Senatore Delacqua, Barbara, e a questo scopo ha indetto una magnifica festa. Delacqua è gelosissimo di Barbara e vuol partecipare al ricevimento con la sua cuoca, Cipolletta, che farà passare per sua moglie. In quanto a Barbara, trascorrerà la notte a Murano dalla zia. Le intenzioni del Senatore sono carpite dal barbiere del Duca, Caramello, che travestito da gondoliere porta Barbara al ballo del Duca, anziché a Murano. Ma la signora Delacqua ha una tresca con l’ufficiale di marina Enrico Piselli e fa prendere il suo posto a sua sorella di latte, Annina, pescivendola e fidanzata di Caramello. Sarà così Annina ad essere consegnata al Duca, mentre il fidanzato di Cipolletta, Pappacoda, seguirà la sua amata alla festa, partecipandovi come cameriere. Ben presto Caramello si accorge dello scambio di persona ed è furioso nel vedere Annina corteggiata dal Duca di Urbino, cosicché decide di non lasciarli mai soli ed interviene nel momento in cui stanno per appartarsi. Intanto si scopre che Barbara è sparita, non è andata a Murano da sua zia. Delacqua trema ma presto la vede tra la folla: dice di essere stata rapita e poi salvata da Enrico Piselli. Il Duca di Urbino si accorge infine di non aver corteggiato la moglie di Delacqua ma Annina. In uno slancio di generosità il Duca assume come capocuoco Pappacoda e promuove Caramello maggiordomo. Se questi rimarrà accanto al Duca, Annina non sarà mai molto lontana da lui e chissà che col tempo...

Nei teatri d’opera italiani questo spettacolo è sempre stato snobbato. All'estero invece le più belle operette sono state cantate anche da soprani e tenori molto famosi. Eppure questa operetta sa ancora entusiasmare per la varietà dei temi, per la spettacolarità, per una successione felicissima di cori, arie, duetti e brani d’insieme di ottima fattura. L’aria della gondola è tra le più melodiose mai scritte dal “re del valzer” ma tutta l’opera è una grande festa. Inoltre è affettuosa l’immagine che emerge del nostro paese: tra pesce (Annina lo vende), maccheroni (cucinati con maestria da Pappacoda) e un accenno alle canzoni popolari italiane (“Pellegrina rondinella” intonato da Annina e Caramello). Inoltre proprio nella versione originale, ci sono delle inserzioni di italiano nel testo e il finale del terzo atto termina con il “La donna è mobile” più bello, strepitoso e malinconicamente baritonale di tutti i tempi. Così è l’Italia vista da Vienna.
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